I CONFETTI: INVITATI SPECIALI IN OGNI TAPPA DELLA TUA VITA
03 Luglio 2020
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Che sia in polvere, in tazza o sotto forma di tavoletta, il cioccolato è da sempre croce e delizia dei viziosi della gola.
Arriva, però, l'alibi per cibarsi di gianduiotti, Sacher e tartufi eliminando, almeno in parte, la colpa legata al peccato.
A quanto pare, assumere ogni giorno i flavonoli contenuti nel cacao può frenare il declino cognitivo che colpisce ogni anno il 6% degli over 70, con problemi di memoria che precedono l'Alzheimer. Come qualsiasi alimento, anche per il cioccolato, bisogn fare attenzione a non abusarne: l'assunzione di cacao va inserita nel quadro di un'alimentazione bilanciata e controllata.
La scoperta è di una squadra di ricercatori italiana guidata da Giovambattista Desideri, direttore della Divisione geriatrica dell'Università dell'Aquila, pubblicata su Hypertension, rivista dell'American Heart Association.
Lo studio
L'équipe italiana ha campionato novanta anziani con lieve declino cognitivo. I partecipanti sono stati suddivisi a caso in tre gruppi, ricevendo ogni giorno per otto settimane dosi diverse di bevanda contenente flavonoli del cacao rispettivamente nelle dosi di 990 milligrammi, 520 mg o 45 mg.
Per ottenere risultati dose-effetto più attendibili, dalla dieta degli anziani esaminati è stata eliminata ogni altra eventuale fonte di flavonoli, sostanze antiossidanti contenute per esempio anche in tè, uva, vino rosso e mele.
La funzione cognitiva degli anziani è stata in seguito misurata attraverso test neurofisiologici su funzionalità cerebrale, memoria a breve e a lungo termine, velocità di pensiero e capacità cognitiva complessiva.
Esaminando poi i dati ottenuti, si è evinto che: chi ha assunto dosi medio-alte di flavonoli del cacao ha mostrato performance migliori rispetto a chi ne ha assunto minori quantità.
Tra i bevitori di cacao in dosi medio-alte, inoltre, si è osservata una riduzione della pressione sanguigna, dello stress ossidativo e dell'insulino-resistenza. Importante è proprio qust' ultimo valore perchè, secondo i calcoli dei ricercatori, dipende circa il 40% del miglioramento cognitivo complessivo della persona.
Un miglioramento della funzione cognitiva
Desideri commenta: “Lo studio offre l'incoraggiante evidenza che consumare flavonoli del cacao, come parte di una dieta controllata a livello calorico e bilanciata dal punto di vista nutrizionale, può migliorare la funzione cognitiva. Un effetto positivo che sembra essere mediato principalmente da una riduzione dell'insulino resistenza”, cioè la ridotta reattività dell'organismo all'ormone controlla-zuccheri, condizione legata a doppio filo anche con il rischio diabete.
Tuttavia, però, questo non è uno studio definitivo infatti l 'esperto precisa:
“Se questi benefici sul profilo cognitivo sono una conseguenza diretta del consumo di flavonoli del cacao oppure un effetto secondario al miglioramento della funzione cardiovascolare. Considerando l'aumento globale dei disturbi cognitivi, con un impatto reale sulla qualità di vita delle persone il ruolo dei flavonoli del cacao nella prevenzione o nel rallentamento del declino cognitivo giustifica ulteriori ricerche sul tema. Per validare questi risultati servono studi più ampi anche per determinare la durata degli effetti positivi e per meglio definire i livelli di flavonoli del cacao associati a benefici di salute”.
La strada della ricerca è ancora lunga, ma sicuramente è quella giusta.
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